Qualità e ingredienti

1Alcol e alcoli grassi nei cosmetici
L’alcol alimentare (Alcohol Denat. in INCI), detto anche alcol etilico o etanolo, è un liquido volatile e incolore (quello che comunemente si compra al supermercato, viene per questioni di sicurezza colorato di rosa) e si ottiene dalla fermentazione degli zuccheri della frutta, oppure dagli amidi contenuti nei cereali.
L’alcol naturale non ha niente a che fare con gli alcoli grassi, ottenuti dalla raffinazione di oli minerali, utilizzati in cosmetica per la loro funzione emolliente, simile alla paraffina.
Tuttavia, rispetto all’etanolo, sono meno volatili: ciò significa che, a contatto con la pelle, evaporano meno facilmente.
2Proprietà dell'Alcohol Denat. nei cosmetici
L’alcol puro è molto ben tollerato dalla pelle e le sue proprietà sono:

• annientare i batteri
• sciogliere i grassi
• preservare odore e consistenza del cosmetico
• evitare la contaminazione
• fungere da solvente

Esso evapora rapidamente dopo l’applicazione, riducendo ulteriormente il rischio di irritazioni.
3L'alcol secca la pelle?
Diversi studi hanno dimostrato che l’alcol etilico sulla pelle non provoca perdita d’acqua.
Tuttavia, tra le caratteristiche dell’alcol troviamo le proprietà igroscopiche, cioè di attrarre acqua: una pelle troppo secca dunque, potrebbe veder peggiorare la sua situazione se utilizza cosmetici con elevate concentrazioni di questa sostanza.
La soluzione è scegliere cosmetici di qualità, che oltre all’alcol, contengono estratti altamente idratanti e nutrienti.
4Cos'è l'INCI?
L’INCI, acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, è una denominazione internazionale, usata in Europa e in molti altri Paesi al mondo per indicare sull’etichetta gli ingredienti dei cosmetici con lo scopo di tutelare la sicurezza dei consumatori in merito al rischio di allergia dei singoli ingredienti.
Su ogni cosmetico in vendita nell’Unione Europea è obbligatorio indicare la lista degli ingredienti secondo la nomenclatura INCI, in ordine decrescente di concentrazione, partendo dall’ingrediente più presente.
Gli ingredienti al di sotto dell’1% possono essere indicati in ordine sparso alla fine dell’elenco.
È obbligatorio utilizzare l’inglese se gli ingredienti botanici hanno subito trasformazioni prima di essere utilizzati. Nel caso in cui, invece, la materia non abbia subito trasformazioni, viene indicato il suo nome latino. Per i coloranti, infine, si utizzano le numerazioni del Colour Index.
5Quali sostanze contengono i sieri Blue Farm?
La nuova generazione di sieri Perfect Beauty sono ad effetto booster, una tecnologia cosmetica in grado di donare al derma un trattamento concentrato molto potente e dall’effetto quasi immediato. Sono veri e propri concentrati di principi attivi dove vale la regola: 1 + 1 = 3 ovvero, la sinergia delle proprietà degli attivi è superiore alla capacità delle singole parti.
Proposti in piccoli flaconi con il pratico dosatore a contagocce, i sieri-booster sono formule ultraconcentrate che possono contenere un solo attivo come la Vitamina C, l’Acido Jaluronico o le cellule staminali, oppure una combinazione studiata ad arte per ottenere un particolare effetto (detossinare la pelle, nutrire oppure potenziare al massimo l’idratazione).
La texture è ultrafluida che, oltre a consentire una penetrazione rapidissima, permette una maggiore concentrazione di principio attivo.
Importante è anche dire cosa NON contengono i nuovi sieri Blue Farm: essi sono senza parabeni, coloranti, petrolati, sles/sls e oli minerali.
6Cos'è il "metodo personalizzato"?
Ormai è risaputo: la pelle normale non esiste, come non esiste una pelle che presenti un solo tipo di inestetismo.
In un mondo sempre più tecnologico e sempre più stressante, la vita è diventata via via più complicata e caotica, con ripercussioni negative sia sul nostro stile di vita, che sulla nostra psiche, benessere e, purtroppo, anche sul nostro aspetto esteriore.
Per questo, Blue Farm ha abbandonato il classico sistema di concepire i cosmetici dedicati al viso suddividendoli in linee specifiche basate sul tipo di pelle (secca, impura, matura, ecc.) e ha ideato il metodo personalizzato basato sullo stato o condizione attuale della pelle, concependo i prodotti tutti possibili di sinergia tra loro.

Ad esempio: in una pelle che presenta eccessiva produzione di sebo e impurità, quali cosmetici è giusto consigliare?
Secondo il sistema classico, i cosmetici ad essa dedicati nelle varie linee per pelli grasse sono i cosiddetti seboequilibranti e depurativi: prodotti con lo scopo di eliminare l’effetto unto superficiale, che “sgrassano” la pelle con risultati solo apparentemente migliorativi, in quanto la pelle così aggredita risponderà aumentando maggiormente la produzione di sebo e acuendo l’infiammazione sottostante.
Da ricordare, infatti, che lo strato lipidico superficiale rappresenta la difesa della nostra pelle e il suo equilibrio è fondamentale per la sua salute.
Blue Farm, al contrario, considera la causa dell’inestetismo e cioè l’infiammazione sottostante e l’alterazione del film idrolipidico: l’obiettivo primario diventa, quindi, calmare e lenire l’infiammazione all’origine e riequilibrare il pH che ha causato lo stato di eccessiva produzione di sebo.

A questo punto, si capisce come un cosmetico lenitivo e idratante, che nel sistema classico è dedicato alle pelli sensibili, sia la scelta migliore per affrontare la causa della pelle grassa abbinandolo in un successivo momento ad un prodotto depurativo per affrontarne gli effetti.
7Posso utilizzare i prodotti per il viso Blue Farm abbinandoli fra loro?
I prodotti cosmetici Blue Farm sono veri e propri trattamenti di bellezza per la cura del viso.
Le loro formule sono studiate per risultare il più possibile dermoaffini in modo da aumentare la loro capacità di attraversamento della barriera cutanea naturale e giungere agli strati più profondi dove risiedono la maggior parte delle cause degli inestetismi e dove, quindi, i principi attivi possono svolgere la loro funzione in maniera più efficace possibile. Le texture sono leggere e su base acquosa; risultano essere piacevoli e di gradevole comfort, e, nel caso delle creme, senza appesantire ed evitando l’antiestetico effetto unto.
Tra i diversi prodotti cosmetici di Blue Farm c’è totale compatibilità al fine di ottimizzare l’azione ed ottenere i migliori risultati nel tempo minore possibile.
8Parabeni nei cosmetici: fanno davvero male?
Sono antisettici, cioè servono a preservare i cosmetici dalle contaminazioni di funghi e batteri. Secondo l’elenco Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) i parabeni maggiormente dannosi per la salute sono:

• Methylparaben
• Ethylparaben
• Propylparaben
• Isobutylparaben
• Butylparaben
• Benzylparaben
• Isobutylparaben
• Isopropylparaben

Il motivo? Si tratta di sostanze che interferiscono con il sistema ormonale, in particolare con l’attività degli estrogeni.

Non solo, anche alcune forme di dermatite da contatto, nei soggetti sensibili, sono imputabili a questi interferenti endocrini.
Di recente, in Europa, ne è stato vietato l’impiego; tuttavia, di alcuni, si è stabilito soltanto di restringere le quantità consentite.
È il caso del Methylparaben, presente soprattutto nei cosmetici, negli shampoo e nei saponi, e dell’Ethylparaben. Alle attuali concentrazioni, e cioè 0,4% se usati da soli o 0,8% se impiegati con altre sostanze, sono considerati sicuri.

Cura del viso

1Quali sono le cause della pelle grassa?
La produzione del sebo è regolata da stimoli ormonali. In particolare, gli ormoni androgeni come il testosterone (peraltro presenti anche nelle donne) e il progesterone ne stimolano la secrezione, mentre gli estrogeni tendono a ostacolarla.
Anche gli ormoni delle ghiandole surrenali, tra cui il cortisolo, aumentano la produzione di sebo, e questa è la ragione per cui lo stress è spesso all'origine del disturbo.
Esistono comunque anche fattori genetici che predispongono a un’eccessiva produzione di sebo, un tratto che spesso è presente nei membri di una stessa famiglia.
Quando il sebo diventa troppo spesso e ceroso, ostacola la traspirazione cutanea e occlude i follicoli piliferi, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di microrganismi.
Ciò favorisce lo sviluppo di brufoli e, attraverso l'infiammazione che determina, può aggravare l'acne, che ha un'origine differente sia pure legata sempre a meccanismi ormonali.
2Cosa fare e cosa non fare in caso di pelle grassa.
La pelle grassa va trattata con specifici detergenti delicati, eventualmente addizionati con sostanze che inibiscono la riproduzione batterica, come l’acido azelaico o il benzoil perossido.
Va assolutamente evitata una detersione eccessiva o a base di detergenti aggressivi, come i tensioattivi alcalini (presenti nelle comuni saponette), che stimola le cellule della pelle a una produzione di sebo ancora superiore. Questo tipo di pelle necessita peraltro di una pulizia particolarmente accurata per evitare l'occlusione dei follicoli e la formazione di comedoni.
Una volta alla settimana, dopo la detersione è bene far dilatare i pori con l'uso di acqua calda o di un bagno di vapore per procedere quindi all'applicazione di un esfoliante delicato. Per far richiudere i pori è sufficiente l'uso di acqua fredda.
Vanno evitate lozioni e cosmetici oleosi. Può essere utile l'esposizione della pelle al sole, che tende a rallentare la produzione di sebo. A questo scopo si può fare ricorso anche alle lampade UVA, ma con estrema moderazione, perché un loro uso eccessivo potrebbe disidratare la pelle.
3Le creme da giorno contengono filtri di protezione UV?
Certo! È più che risaputo ormai che i raggi solari ultravioletti, insieme all’inquinamento e allo stile di vita condotto, rappresentano una vera e propria minaccia per la nostra pelle, essendo i diretti responsabili dell’invecchiamento cutaneo precoce.
Il cosiddetto fotoinvecchiamento (in inglese photoaging) è, infatti, causato dall’esposizione al sole che a lungo andare provoca veri danni al DNA delle cellule della pelle, i quali si sommano a quelli dell’invecchiamento biologico.
È risaputo anche che la nostra pelle, soprattutto quella del viso, ma anche delle mani, è esposta al sole 365 giorno l’anno e anche in presenza di nuvole, poiché i raggi UV passano attraverso anche se a noi non sono visibili.
Per questo motivo, è estremamente raccomandato utilizzare creme con all’interno filtri di protezione UV per evitare il più possibile i danni da loro causati.
Le formule delle creme viso da giorno Blue Farm contengono City Filters, ovvero filtri solari più leggeri che non appesantiscono la texture. Ovviamente, nel periodo estivo o in caso di viaggi in località a più forte irradiazione, è consigliato utilizzare i prodotti solari più specifici e con filtri di protezione più alti.

Protezione solare

1Come scegliere il proprio trattamento solare SunCare di Blue Farm?
Per scegliere il prodotto giusto solare più corretto, si utilizzano due criteri fondamentali: il grado di esposizione e il proprio fototipo (sensibilità al sole).
Riguardo al grado di esposizione solare, si distingue in:

- esposizione moderata: attività all’aria aperta
- esposizione importante: spiaggia e attività svolte all’aperto per periodi di tempo prolungati
- esposizione estrema: latitudini tropicali, montagna e ghiacciai (regate, sport e attività prolungate in spiaggia, sci, ecc.)

Riguardo al fototipo, esso è determinato dal colore della pelle, dei capelli e dalla sensibilità ai raggi solari.
Fototipo 1 : la pelle è estremamente sensibile al sole e di colore bianco latte con lentiggini che sistematicamente si scotta al sole.
Non si abbronza o si abbronza con estrema difficoltà

Fototipo 2 : la pelle è sensibile al sole, di colore chiaro con qualche lentiggine.
Spesso si scotta se esposta al sole e si abbronza dopo parecchi giorni di esposizione

Fototipo 3 : pelle qualche volta sensibile al sole, di colore chiaro, si abbronza abbastanza facilmente senza scottature se non dopo un’esposizione intensa

Fototipo 4 : pelle resistente e non sensibile al sole, che si abbronza facilmente, aspetto mat, che difficilmente si scotta

Determinati questi fattori si può fare riferimento alla TABELLA
2Quanto posso conservare il prodotto solare aperto?
Se parliamo di durata del prodotto all’interno della confezione, la durata, come per tutti i prodotti cosmetici, è indicata all’interno di un simbolo universale, il PAO (Period After Opening) che si trova sul retro di tutte le confezioni: si tratta di un numero (che indica i mesi) contenuto all’interno del disegno di un vasetto che segnala quanti mesi dura il prodotto dalla sua apertura.
Molto spesso però i prodotti vengono conservati non propriamente bene (ad esempio sono portati in spiaggia all’interno di borse non termiche dove subiscono forti sbalzi termici o addirittura sono lasciati sotto il sole diretto), per cui si consiglia di buttare le rimanenze quando si finisce la stagione e non utilizzarle l’estate successiva.
Per evitare proprio questi sprechi, i prodotti della linea SunCare sono confezionati in imballi dal contenuto ridotto, 100 ml al massimo, ideali anche per essere portati tranquillamente in aereo.
3Che cos’è l’SPF?
L’SPF (Sun protection Factor) è un indice utilizzato per rappresentare il livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UV.
Il valore di SPF si riferisce alla protezione fornita dal prodotto nei confronti dei raggi UVB e non dei raggi UVA.
Per legge, i prodotti solari devono contenere anche filtri che siano in grado di proteggere la pelle dalle radiazioni ultraviolette di tipo A.
La determinazione del fattore di protezione solare di un dato prodotto viene effettuata mediante appositi test che prevedono prove di laboratorio in vitro e prove su volontari in vivo.
Nel metodo in vivo (più semplice da capire rispetto a quello in vitro), i test vengono eseguiti su volontari e l’SPF viene valutato attraverso la MED (Dose Minima Eritematogena), che indica la più bassa dose di raggi UV richiesta per produrre nei volontari un arrossamento cutaneo visibile a distanza di 24 ore dall’esposizione alle radiazioni ultraviolette.
Il rapporto tra le MED su cute protetta e quella su cute non protetta indica il valore numerico del Fattore di Protezione Solare: SPF = MED (cute fotoprotetta) / MED (cute non fotoprotetta) Per esempio, un prodotto con SPF 2, indica che una persona può esporsi alla radiazione solare il doppio del tempo rispetto l’assenza di protezione prima che si verifichi l’insorgenza dell’erite

Qualità e ingredienti

1Alcol e alcoli grassi nei cosmetici
L’alcol alimentare (Alcohol Denat. in INCI), detto anche alcol etilico o etanolo, è un liquido volatile e incolore (quello che comunemente si compra al supermercato, viene per questioni di sicurezza colorato di rosa) e si ottiene dalla fermentazione degli zuccheri della frutta, oppure dagli amidi contenuti nei cereali.
L’alcol naturale non ha niente a che fare con gli alcoli grassi, ottenuti dalla raffinazione di oli minerali, utilizzati in cosmetica per la loro funzione emolliente, simile alla paraffina.
Tuttavia, rispetto all’etanolo, sono meno volatili: ciò significa che, a contatto con la pelle, evaporano meno facilmente.
2Proprietà dell'Alcohol Denat. nei cosmetici
L’alcol puro è molto ben tollerato dalla pelle e le sue proprietà sono:

• annientare i batteri
• sciogliere i grassi
• preservare odore e consistenza del cosmetico
• evitare la contaminazione
• fungere da solvente

Esso evapora rapidamente dopo l’applicazione, riducendo ulteriormente il rischio di irritazioni.
3L'alcol secca la pelle?
Diversi studi hanno dimostrato che l’alcol etilico sulla pelle non provoca perdita d’acqua.
Tuttavia, tra le caratteristiche dell’alcol troviamo le proprietà igroscopiche, cioè di attrarre acqua: una pelle troppo secca dunque, potrebbe veder peggiorare la sua situazione se utilizza cosmetici con elevate concentrazioni di questa sostanza.
La soluzione è scegliere cosmetici di qualità, che oltre all’alcol, contengono estratti altamente idratanti e nutrienti.
4Cos'è l'INCI?
L’INCI, acronimo di International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, è una denominazione internazionale, usata in Europa e in molti altri Paesi al mondo per indicare sull’etichetta gli ingredienti dei cosmetici con lo scopo di tutelare la sicurezza dei consumatori in merito al rischio di allergia dei singoli ingredienti.
Su ogni cosmetico in vendita nell’Unione Europea è obbligatorio indicare la lista degli ingredienti secondo la nomenclatura INCI, in ordine decrescente di concentrazione, partendo dall’ingrediente più presente.
Gli ingredienti al di sotto dell’1% possono essere indicati in ordine sparso alla fine dell’elenco.
È obbligatorio utilizzare l’inglese se gli ingredienti botanici hanno subito trasformazioni prima di essere utilizzati. Nel caso in cui, invece, la materia non abbia subito trasformazioni, viene indicato il suo nome latino. Per i coloranti, infine, si utizzano le numerazioni del Colour Index.
5Quali sostanze contengono i sieri Blue Farm?
La nuova generazione di sieri Perfect Beauty sono ad effetto booster, una tecnologia cosmetica in grado di donare al derma un trattamento concentrato molto potente e dall’effetto quasi immediato. Sono veri e propri concentrati di principi attivi dove vale la regola: 1 + 1 = 3 ovvero, la sinergia delle proprietà degli attivi è superiore alla capacità delle singole parti.
Proposti in piccoli flaconi con il pratico dosatore a contagocce, i sieri-booster sono formule ultraconcentrate che possono contenere un solo attivo come la Vitamina C, l’Acido Jaluronico o le cellule staminali, oppure una combinazione studiata ad arte per ottenere un particolare effetto (detossinare la pelle, nutrire oppure potenziare al massimo l’idratazione).
La texture è ultrafluida che, oltre a consentire una penetrazione rapidissima, permette una maggiore concentrazione di principio attivo.
Importante è anche dire cosa NON contengono i nuovi sieri Blue Farm: essi sono senza parabeni, coloranti, petrolati, sles/sls e oli minerali.
6Cos'è il "metodo personalizzato"?
Ormai è risaputo: la pelle normale non esiste, come non esiste una pelle che presenti un solo tipo di inestetismo.
In un mondo sempre più tecnologico e sempre più stressante, la vita è diventata via via più complicata e caotica, con ripercussioni negative sia sul nostro stile di vita, che sulla nostra psiche, benessere e, purtroppo, anche sul nostro aspetto esteriore.
Per questo, Blue Farm ha abbandonato il classico sistema di concepire i cosmetici dedicati al viso suddividendoli in linee specifiche basate sul tipo di pelle (secca, impura, matura, ecc.) e ha ideato il metodo personalizzato basato sullo stato o condizione attuale della pelle, concependo i prodotti tutti possibili di sinergia tra loro.

Ad esempio: in una pelle che presenta eccessiva produzione di sebo e impurità, quali cosmetici è giusto consigliare?
Secondo il sistema classico, i cosmetici ad essa dedicati nelle varie linee per pelli grasse sono i cosiddetti seboequilibranti e depurativi: prodotti con lo scopo di eliminare l’effetto unto superficiale, che “sgrassano” la pelle con risultati solo apparentemente migliorativi, in quanto la pelle così aggredita risponderà aumentando maggiormente la produzione di sebo e acuendo l’infiammazione sottostante.
Da ricordare, infatti, che lo strato lipidico superficiale rappresenta la difesa della nostra pelle e il suo equilibrio è fondamentale per la sua salute.
Blue Farm, al contrario, considera la causa dell’inestetismo e cioè l’infiammazione sottostante e l’alterazione del film idrolipidico: l’obiettivo primario diventa, quindi, calmare e lenire l’infiammazione all’origine e riequilibrare il pH che ha causato lo stato di eccessiva produzione di sebo.

A questo punto, si capisce come un cosmetico lenitivo e idratante, che nel sistema classico è dedicato alle pelli sensibili, sia la scelta migliore per affrontare la causa della pelle grassa abbinandolo in un successivo momento ad un prodotto depurativo per affrontarne gli effetti.
7Posso utilizzare i prodotti per il viso Blue Farm abbinandoli fra loro?
I prodotti cosmetici Blue Farm sono veri e propri trattamenti di bellezza per la cura del viso.
Le loro formule sono studiate per risultare il più possibile dermoaffini in modo da aumentare la loro capacità di attraversamento della barriera cutanea naturale e giungere agli strati più profondi dove risiedono la maggior parte delle cause degli inestetismi e dove, quindi, i principi attivi possono svolgere la loro funzione in maniera più efficace possibile. Le texture sono leggere e su base acquosa; risultano essere piacevoli e di gradevole comfort, e, nel caso delle creme, senza appesantire ed evitando l’antiestetico effetto unto.
Tra i diversi prodotti cosmetici di Blue Farm c’è totale compatibilità al fine di ottimizzare l’azione ed ottenere i migliori risultati nel tempo minore possibile.
8Parabeni nei cosmetici: fanno davvero male?
Sono antisettici, cioè servono a preservare i cosmetici dalle contaminazioni di funghi e batteri. Secondo l’elenco Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) i parabeni maggiormente dannosi per la salute sono:

• Methylparaben
• Ethylparaben
• Propylparaben
• Isobutylparaben
• Butylparaben
• Benzylparaben
• Isobutylparaben
• Isopropylparaben

Il motivo? Si tratta di sostanze che interferiscono con il sistema ormonale, in particolare con l’attività degli estrogeni.

Non solo, anche alcune forme di dermatite da contatto, nei soggetti sensibili, sono imputabili a questi interferenti endocrini.
Di recente, in Europa, ne è stato vietato l’impiego; tuttavia, di alcuni, si è stabilito soltanto di restringere le quantità consentite.
È il caso del Methylparaben, presente soprattutto nei cosmetici, negli shampoo e nei saponi, e dell’Ethylparaben. Alle attuali concentrazioni, e cioè 0,4% se usati da soli o 0,8% se impiegati con altre sostanze, sono considerati sicuri.

Cura del viso

1Quali sono le cause della pelle grassa?
La produzione del sebo è regolata da stimoli ormonali. In particolare, gli ormoni androgeni come il testosterone (peraltro presenti anche nelle donne) e il progesterone ne stimolano la secrezione, mentre gli estrogeni tendono a ostacolarla.
Anche gli ormoni delle ghiandole surrenali, tra cui il cortisolo, aumentano la produzione di sebo, e questa è la ragione per cui lo stress è spesso all'origine del disturbo.
Esistono comunque anche fattori genetici che predispongono a un’eccessiva produzione di sebo, un tratto che spesso è presente nei membri di una stessa famiglia.
Quando il sebo diventa troppo spesso e ceroso, ostacola la traspirazione cutanea e occlude i follicoli piliferi, creando un ambiente favorevole allo sviluppo di microrganismi.
Ciò favorisce lo sviluppo di brufoli e, attraverso l'infiammazione che determina, può aggravare l'acne, che ha un'origine differente sia pure legata sempre a meccanismi ormonali.
2Cosa fare e cosa non fare in caso di pelle grassa.
La pelle grassa va trattata con specifici detergenti delicati, eventualmente addizionati con sostanze che inibiscono la riproduzione batterica, come l’acido azelaico o il benzoil perossido.
Va assolutamente evitata una detersione eccessiva o a base di detergenti aggressivi, come i tensioattivi alcalini (presenti nelle comuni saponette), che stimola le cellule della pelle a una produzione di sebo ancora superiore. Questo tipo di pelle necessita peraltro di una pulizia particolarmente accurata per evitare l'occlusione dei follicoli e la formazione di comedoni.
Una volta alla settimana, dopo la detersione è bene far dilatare i pori con l'uso di acqua calda o di un bagno di vapore per procedere quindi all'applicazione di un esfoliante delicato. Per far richiudere i pori è sufficiente l'uso di acqua fredda.
Vanno evitate lozioni e cosmetici oleosi. Può essere utile l'esposizione della pelle al sole, che tende a rallentare la produzione di sebo. A questo scopo si può fare ricorso anche alle lampade UVA, ma con estrema moderazione, perché un loro uso eccessivo potrebbe disidratare la pelle.
3Le creme da giorno contengono filtri di protezione UV?
Certo! È più che risaputo ormai che i raggi solari ultravioletti, insieme all’inquinamento e allo stile di vita condotto, rappresentano una vera e propria minaccia per la nostra pelle, essendo i diretti responsabili dell’invecchiamento cutaneo precoce.
Il cosiddetto fotoinvecchiamento (in inglese photoaging) è, infatti, causato dall’esposizione al sole che a lungo andare provoca veri danni al DNA delle cellule della pelle, i quali si sommano a quelli dell’invecchiamento biologico.
È risaputo anche che la nostra pelle, soprattutto quella del viso, ma anche delle mani, è esposta al sole 365 giorno l’anno e anche in presenza di nuvole, poiché i raggi UV passano attraverso anche se a noi non sono visibili.
Per questo motivo, è estremamente raccomandato utilizzare creme con all’interno filtri di protezione UV per evitare il più possibile i danni da loro causati.
Le formule delle creme viso da giorno Blue Farm contengono City Filters, ovvero filtri solari più leggeri che non appesantiscono la texture. Ovviamente, nel periodo estivo o in caso di viaggi in località a più forte irradiazione, è consigliato utilizzare i prodotti solari più specifici e con filtri di protezione più alti.

Protezione solare

1Come scegliere il proprio trattamento solare SunCare di Blue Farm?
Per scegliere il prodotto giusto solare più corretto, si utilizzano due criteri fondamentali: il grado di esposizione e il proprio fototipo (sensibilità al sole).
Riguardo al grado di esposizione solare, si distingue in:

- esposizione moderata: attività all’aria aperta
- esposizione importante: spiaggia e attività svolte all’aperto per periodi di tempo prolungati
- esposizione estrema: latitudini tropicali, montagna e ghiacciai (regate, sport e attività prolungate in spiaggia, sci, ecc.)

Riguardo al fototipo, esso è determinato dal colore della pelle, dei capelli e dalla sensibilità ai raggi solari.
Fototipo 1 : la pelle è estremamente sensibile al sole e di colore bianco latte con lentiggini che sistematicamente si scotta al sole.
Non si abbronza o si abbronza con estrema difficoltà

Fototipo 2 : la pelle è sensibile al sole, di colore chiaro con qualche lentiggine.
Spesso si scotta se esposta al sole e si abbronza dopo parecchi giorni di esposizione

Fototipo 3 : pelle qualche volta sensibile al sole, di colore chiaro, si abbronza abbastanza facilmente senza scottature se non dopo un’esposizione intensa

Fototipo 4 : pelle resistente e non sensibile al sole, che si abbronza facilmente, aspetto mat, che difficilmente si scotta

Determinati questi fattori si può fare riferimento alla TABELLA
2Quanto posso conservare il prodotto solare aperto?
Se parliamo di durata del prodotto all’interno della confezione, la durata, come per tutti i prodotti cosmetici, è indicata all’interno di un simbolo universale, il PAO (Period After Opening) che si trova sul retro di tutte le confezioni: si tratta di un numero (che indica i mesi) contenuto all’interno del disegno di un vasetto che segnala quanti mesi dura il prodotto dalla sua apertura.
Molto spesso però i prodotti vengono conservati non propriamente bene (ad esempio sono portati in spiaggia all’interno di borse non termiche dove subiscono forti sbalzi termici o addirittura sono lasciati sotto il sole diretto), per cui si consiglia di buttare le rimanenze quando si finisce la stagione e non utilizzarle l’estate successiva.
Per evitare proprio questi sprechi, i prodotti della linea SunCare sono confezionati in imballi dal contenuto ridotto, 100 ml al massimo, ideali anche per essere portati tranquillamente in aereo.
3Che cos’è l’SPF?
L’SPF (Sun protection Factor) è un indice utilizzato per rappresentare il livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UV.
Il valore di SPF si riferisce alla protezione fornita dal prodotto nei confronti dei raggi UVB e non dei raggi UVA.
Per legge, i prodotti solari devono contenere anche filtri che siano in grado di proteggere la pelle dalle radiazioni ultraviolette di tipo A.
La determinazione del fattore di protezione solare di un dato prodotto viene effettuata mediante appositi test che prevedono prove di laboratorio in vitro e prove su volontari in vivo.
Nel metodo in vivo (più semplice da capire rispetto a quello in vitro), i test vengono eseguiti su volontari e l’SPF viene valutato attraverso la MED (Dose Minima Eritematogena), che indica la più bassa dose di raggi UV richiesta per produrre nei volontari un arrossamento cutaneo visibile a distanza di 24 ore dall’esposizione alle radiazioni ultraviolette.
Il rapporto tra le MED su cute protetta e quella su cute non protetta indica il valore numerico del Fattore di Protezione Solare: SPF = MED (cute fotoprotetta) / MED (cute non fotoprotetta) Per esempio, un prodotto con SPF 2, indica che una persona può esporsi alla radiazione solare il doppio del tempo rispetto l’assenza di protezione prima che si verifichi l’insorgenza dell’erite

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